Prende sempre più piede l’idea che numerosi disturbi di cui ciascuno di noi soffre in età adulta possano avere origine nella nostra vita prenatale, incluso il periodo preconcezionale, così come naturalmente nell’eredità biologica ricevuta dai nostri genitori.

Su questo concetto pone l’attenzione il Prof. Barker, il cui studio1 intende dimostrare che questi fattori possono condizionare la crescita postnatale e adulta, il metabolismo e lo sviluppo neurologico e comportamentale.

Gli fa eco Susanne Liffner2 del Department of Biomedical and Clinical Sciences (BKV) dell’Università di Linköping che, insieme ad altri ricercatori, ha interrogato i registri svedesi per trovare un legame tra parametri gestazionali e di crescita anomali negli uomini e problemi di fertilità riscontrati in età adulta.

Lo studio ha preso in considerazione più di un milione di uomini divisi in due gruppi:

  • Nati tra il 1973 e il 1983
  • Nati tra il 1984 e il 1993

I dati emersi dalla ricerca

All’interno di questi due gruppi è emerso che chi è nato con problemi di crescita (SGA – piccolo per età gestionale – o LBW – con peso corporeo magro) ha avuto una percentuale maggiore di riscontrare problemi di fertilità in età adulta. Non solo, nel caso di ricorso a tecniche di riproduzione assistita, è stato più frequente il ricorso a iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI) e di sperma di donatore.

Degli uomini nati tra il 1973 e il 1983, il 68,8% è diventato padre entro la fine del 2017, mentre lo è diventato il 24,9% degli uomini nati tra il 1984 e il 1993.

Nel gruppo dei più anziani, tra gli uomini che non erano riusciti nel concepimento c’era una percentuale maggiore di nati SGA e LBW rispetto al gruppo dei più giovani (rispettivamente 4,2% vs 3,6% e 2,5% vs 1,9%).

La ricerca di Leffner non è nuova, in quanto già in precedenza diversi studiosi avevano ipotizzato una correlazione tra caratteristiche degli uomini alla nascita e tasso di riproduzione.

In ogni caso, questa ricerca conferma l’idea che i problemi nella crescita prenatale possono influire negativamente sulla salute riproduttiva dell’individuo, aggiungendo un’importante informazione: nei casi di uomini nati con difficoltà di crescita (SGA o LBW), le difficoltà di riproduzione aumentano con l’età maggiormente che negli uomini nati senza questo tipo di problemi.

Tuttavia, ci sarebbe anche da obiettare che questo trend può essere determinato da disfunzioni neurologiche e difficoltà psicologiche, che normalmente diventano più gravi con il passare degli anni e che inficiano sulle possibilità, per chi ne soffre, di trovare una partner e, conseguentemente, di avere figli.

Quali sono le cause di questi disturbi fetali?

Pur non escludendo cause genetiche, gli studiosi ipotizzano che gli interferenti endocrini, come ftalati e bisfenoli, possano innescare perturbazioni nella crescita fetale e, infine, causare una diminuzione della capacità riproduttiva.

In questo caso, però, ci muoviamo sul campo delle ipotesi, visto che i dati sull’esposizione a interferenti endocrini e altri contaminanti ambientali non sono presenti nei registri sanitari da cui si è attinto per questa ricerca.

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Piuttosto, sarebbe interessante approfondire il ruolo che alcuni fattori, come indice di massa corporea, abitudini alimentari o condizioni metaboliche, hanno nella ricerca del concepimento.
Non a caso, la raccomandazione che tutti gli specialisti fanno a chi desidera avere un figlio è di mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato, magari affiancando queste buone abitudini all’assunzione di integratori per la fertilità.

1Weight in infancy and death from ischaemic heart disease Lancet. 1989; 2: 577-580.
2Liffner S, Bladh M, Nedstrand E, Hammar M, Rodriguez Martinez H, Sydsjö G. Men born small for gestational age or with low birth weight do not improve their rate of reproduction over time: a Swedish population-based study.

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